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Homepage » WD Cause » Cause o progetti
  • 05Dicembre

    Progetto supporto al centro nutrizionale

    Dicembre 05, 2018
    0 Comment

     

    Anche quest’anno, noi de “la casa della vita”, abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi a favore dei un progetto. Vogliamo raccogliere offerte per comprare latte, zucchero e pane per il centro nutrizionale dell’ospedale di Kutiala che supportiamo da anni. Il centro nutrizionale accoglie principalmente bambini in condizioni di salute moderata e severa e cerca di affiancare alle terapie ipercaloriche, una riabilitazione a lungo termite ed un follow up settimanale dei bambini dopo la loro dimissione. Purtroppo la situazione va peggiorando di anno in anno e ci è pervenuta una chiara richiesta da Suor Francisca in un recente audio.

    Quest’anno, le donazioni del periodo natalizio e fino al febbraio 2019, andranno per il centro nutrizionale di Kutiala.

    Grazie!

  • 01Settembre

    Progetto orfanotrofio di Karangasso

    Settembre 01, 2017
    0 Comment

    La missione Mali del 2017 terminava con un incontro magico e sconvolgente tra la nostra Marisa e una trentina di bambini orfani di mamme morte di parto. Erano e sono tuttora ospiti di un orfanotrofio non distante da Koutiala. Tutto avvenne apparentemente in modo casuale, ma noi lo sappiamo bene che così non è. Marisa se ne andò con la promessa di non abbandonare questi piccoli. Da allora ci siamo prodigati per dare il via a un nostro nuovo progetto: PROGETTO COCCOLE, così lo abbiamo chiamato. PerchĂ© a questi bambini non mancano cibo o vestiti (anche se non ce n’è mai in abbondanza),  ma mancano l’amore e il contatto fisico, quello che avrebbero se avessero con sĂ© la loro mamma.

  • 06Marzo

    Progetto Daouda

    Marzo 06, 2017
    0 Comment

    Ormai molti di voi conoscono la storia di questo piccolo ragazzo africano
    che grazie al coraggio del nonno, all’intervento di Marisa e ad una meravigliosa catena di solidarietĂ , è stato salvato da morte certa.

    La storia però non è ancora finita. La Casa della Vita onlus, grazie alla generosità dei suoi sostenitori continua a seguire il percorso post-operatorio, la riabilitazione e le cure di cui Daouda ha costantemente bisogno. Il piccolo, nonostante sia rientrato in patria, deve costantemente essere seguito e curato per recuperare la piena salute. Le sue condizioni attuali non gli permettono di lavorare e quindi di rendersi utile, come previsto dalla cultura del luogo.

     Ecco ci siamo presi l’impegno di mantenerlo agli studi almeno fino al termine del grado superiore.

    La storia di Daouda

    * Da un articolo intervista pubblicato su “Proiezione Noventa”

    “Marisa, puoi venire a vedere un bimbo che sembra essere stato morso da un serpente?”
    . Queste furono le parole che suor Franca mi rivolse una mattina di gennaio, appena arrivata alla missione. Tutto ebbe inizio da quella richiesta. Mi trovavo in Mali, nel villaggio di Koutiala, nella Missione cattolica delle Suore del S. Natale, che gestiscono un piccolo reparto di maternità, con dieci posti letto, lì dove i parti sono più di ottocento l’anno. Ero appena arrivata per definire una volta per tutte una pratica burocratica che proprio non voleva saperne di procedere: lo sdoganamento di un’auto che eravamo riusciti ad acquistare per donarla alle suore. Da qualche anno infatti l’Associazione “La Decima Luna”, assieme ad altre realtà del territorio di Noventa quali Il Nido delle Aquile, l’Asd i Frogs  e l’Associazione Tempo Libero, si occupa di sostenere la “Maison de la Vie” per aiutare le puerpere, i bambini denutriti, le famiglie bisognose, i carcerati della prigione del luogo, tramite un progetto concreto di miglioramento delle loro condizioni quotidiane, ma anche con un’opera di alfabetizzazione all’interno del carcere stesso.

    Quando lo vidi, Daouda si trovava in una stanzetta con due lettini, il materasso avvolto da una tela cerata marrone, un orinale sotto il letto e un piatto con avanzi di cibo. Due occhi enormi mi guardavano imploranti aiuto : era tutto fasciato, sembrava una mummia. Cercavo di farlo sorridere, ma nulla sembrava interessarlo, aveva lo sguardo fisso come rassegnato a ciò che lo attendeva. Il piccolo era assistito dal nonno, musulmano, che dalla Costa d’Avorio era salito su un autobus ed era arrivato fino in Mali per cercare aiuto dai bianchi cattolici. Non dimenticherò mai quando pregavamo insieme… cattolici e mussulmani che pregavano insieme per un unico intento.. ciò sapeva di un piccolo miracolo!!!La situazione era molto grave e subito contattai tutti coloro che avrebbero potuto darmi una mano. Passavo intere giornate al telefono o a scrivere e-mail. Ricordo che non potevo nemmeno uscire dalla stanza, perchĂ© appena mi spostavo una suora mi chiamava: “Marisa al telefono, dall’Italia!” Si scatenò una vera gara di solidarietĂ , una corsa contro il tempo, che permise di raccogliere i fondi necessari. Non solo : qualche amico organizzò addirittura raccolte presso alcuni negozi di Noventa ! Ricordo che, appena tornata dall’Africa, andai a comprare il pane e sopra il bancone vidi una cassettina con la mia immagine e quella di Daouda. Che bella sorpresa! Non avrei mai pensato che amici e persone che a mala pena miconoscevano si sarebbero attivati qui, come lo avevo fatto io lĂ , e mi pervase un grande senso di unitĂ  e fratellanza, che spesso sosteniamo a parole ma facciamo fatica a dimostrare con i fatti.
    Grazie a queste iniziative, anche spontanee, abbiamo raccolto una somma che ci ha permesso di aiutare Daouda e Habi, la sua accompagnatrice, giunta apposta dal Mali per assisterlo durante tutta la sua degenza in ospedale. Furono giorni intensi alternati da emozioni, preoccupazioni, difficoltà burocratiche di ogni genere e quando pensavo che non ce l’avrei più fatta, mi tornarono in mente le parole di suor Franca: “Ognuno di noi è una penna nelle mani del Signore; affidati e affida il piccolo a Lui”. Finalmente le condizioni del bimbo cominciarono a migliorare e anche il gomitolo di cavilli burocratici iniziò a dipanarsi, riuscendo a ottenere la tanto sospirata approvazione alla costituzione de “La casa della vita Onlus”, creata assieme all’amica Stefania Cappellato. Tale Associazione si occuperà del sostentamento della Maison de la Vie delle suore di Koutiala e di seguire Daouda per molti anni.
    Daouda è tornato a casa lo scorso luglio e manca tantissimo a tutti noi, che un po’ lo abbiamo considerato come nostro figlio, ma siamo felici che un bambino destinato a morte certa, salvato dalla ferma volontĂ  del nonno che ha percorso mezza Africa per non lasciarlo morire, sia ritornato nella sua Terra, con le sue gambe… AvrĂ  la possibilitĂ  di studiare e di essere aiutato da persone che gli vorranno bene. Noi continueremo a seguirlo da qui, con ogni mezzo in nostro possesso e con tutto il nostro amore.

    Permettetemi un ringraziamento a TUTTI quei volontari e amici del nostro territorio che si sono attivati e hanno organizzato per quasi sei mesi dei turni per fare compagnia a Daouda e permettere ad Habi di uscire dalla camera di ospedale qualche ora al giorno. Un grazie doveroso al dott. Cestrone, direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova : il suo aiuto èstato fondamentale!– Marisa Bettio

  • 06Marzo

    Progetto Una Scuola di Vita

    Marzo 06, 2017
    0 Comment

    A seguito del suo primo viaggio, Marisa si rende conto che la povertĂ  delle donne che giungono in sala parto, deriva da una condizione familiare precaria: la disoccupazione (soprattutto del marito) è la causa principale dei problemi economici delle famiglie a cui si aggiungono cattive condizioni di salute in, questo caso delle donne gravide, a cui mancano un’alimentazione ed un’igiene adeguate. Da queste considerazioni e dal grande cuore di Marisa nasce, nel Natale 2009, il progetto La Scuola in carcere. Questo progetto mira a ridare dignitĂ  ai carcerati (molto spesso padri di famiglia) che si trovano all’interno della prigione vicina alla Mission Catholique di Koutiala tramite un docente che per tutto l’anno insegna a leggere, scrivere e a fare i conti a ciascun detenuto. Per tutti vengono inoltre procurati penne, libri, quaderni e tutto il materiale didattico di supporto, nella speranza di dare un’alternativa a queste persone ed alle loro famiglie.

    La Casa della Vita visita regolarmente i detenuti di Koutiala per verificarne l’apprendimento e garantire le esigenze minime per una vita dignitosa. Ad esempio, sono stati acquistati materassi e coperte idonei all’ambiente e saponette per la cura e l’igiene della persona.

  • 06Marzo

    Progetto Mamme e Bimbi del Mali

    Marzo 06, 2017
    0 Comment

    E’ stato il primo intervento che Marisa ha messo a punto fin dal suo primi viaggio in Africa, nel 2004. A quel tempo decise di impegnarsi in prima persona in un progetto di cooperazione internazionale: andare in Mali a sostenere le “sagge donne” ovvero le ostetriche, come vengono chiamate in lingua francese. Non è stato semplice. Il Progetto si proponeva di creare presso la Maison de la Vie di Koutiala (un reparto di maternità gestito dalle suore del l’ordine del Santo Natale di Torino) un ambulatorio/ sala parto moderno e attrezzato per assistere le mamme del Mali al compiersi della decima luna, cioè i nove mesi di gestazione.

    Inizialmente Marisa era da sola, ma con il supporto di amici e familiari che hanno visto con i suoi occhi quell’Africa povera di cui raccontava al suo ritorno, ha ideato ed organizzato, tra le varie iniziative, il Musical dal titolo “MA QUANDO VERRA’ LA DECIMA LUNA” andato in scena per la prima volta nel 2008 a Noventa Padovana (PD) all’interno del parco di Villa Giovanelli. La prima parte del progetto “Mamme e Bimbi del Mali” è stata realizzata con i fondi raccolti durante questo evento e grazie anche a generose donazioni anonime. Marisa mette in scena lo spettacolo altre due volte rispettivamente nel 2009 sempre a Noventa e nel 2011 a Stra (VE) all’interno della splendida location del parco di Villa Pisani.

    Nel frattempo, nel 2010, nasceva “La Casa della Vita”, associazione Onlus che si è assunta l’onere e l’onore di continuare tutti i progetti iniziati da Marisa e non solo. A questa associazione partecipano moltissime persone. Ci teniamo a ricordare e ringraziare Stefania, Annalisa, Ciano, Sandro, Gabriele, Riccardo, Roberto ed Alberto.

    Oltre all’intento di rinnovamento strutturale/ strumentale della maternitĂ  di Koutiala e all’aggiornamento delle ostetriche e delle infermiere locali che vi lavorano all’interno, l’associazione continua a sostenere la struttura con rifornimenti di medicine e materiale sanitario per gli interventi -piĂą di 800 all’anno- che sono in continuo aumento, visto che nel raggio di molti chilometri non ci sono altri reparti simili.

    Nel corso degli anni, si è provveduto a sostenere non solo la donna gravida, ma anche i neonati che hanno bisogno di assistenza nelle prime ore/giorni di vita, (specialmente quelli nati prematuri o fortemente sottopeso) e i bambini del centro di malnutrizione (sostenuto dall’ Unicef) che si trova all’ospedale di Koutiala.

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